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Immagine del redattorePaolo Sola

Stai vivendo le tue prime esperienze di lavoro?

Mi sono laureato negli anni ’80 e ricordo ancora molto bene l’emozione di candidarmi ai primi colloqui di lavoro.

All’epoca non si facevano i colloqui online ma si andava presso l’ufficio della persona che organizzava il colloquio, che spesso erano società di selezione.

M ricordo ancora, in particolare, un certo percorso di selezione che era iniziato con un test psicoattitudinale in una sala dove eravamo duecento persone, i famosi quiz a crocette e risposte multiple.

Superato il test a crocette eravamo rimasti in 40 e abbiamo iniziato una serie di colloqui personali psicoattitudinali con psicologi del lavoro fino ad arrivare ad un colloquio finale con il responsabile del personale di una nota azienda di Parma che produce alimentari.

Eravamo rimasti in 6 per il colloquio finale e sarebbero stati scelti due specialisti per il reparto informatico dell’azienda.

Il mio colloquio è terminato con una disquisizione sul fatto che quando andavo in vacanza in montagna, la mia passione principale non era quella di andare a funghi.

Dopo di che mi avrebbero fatto sapere. E naturalmente non ho saputo più niente.

Ma a quell’epoca le occasioni erano tante e mi ricordo che ricevevo lettere a casa, da aziende che cercavano neo laureati in ingegneria.

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Oggi la situazione economica si è un po’ complicata, in quanto l’economia cambia così velocemente, che le persone che si formano per una certa professione, quando avranno terminato gli studi, quella professione potrebbe non essere più richiesta.

L’IA, secondo gli esperti, porterà uno sconvolgimento nelle dinamiche di tantissime professioni.

Migliaia di persone si stanno preparando per professioni che non esisteranno più, mentre mancheranno persone con le competenze per le nuove professioni.

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In questa situazione caotica, però, l’emozione dei primi stipendi è sempre grande.

Magari hai appena terminato un percorso di tre o cinque anni all’università, durante il quale la famiglia ha investito soldi sulla tua formazione,

e hai sofferto per il dover chiedere soldi e dipendere economicamente da loro.

Poi finalmente qualcuno ti dice: ti offro un contratto di tre mesi , con un compenso di 800 euro al mese a tempo pieno!!

E ti sembra un sogno!!

Finalmente qualcuno ti paga per le tue competenze.

Magari stai pubblicando articoli su un blog o su un sito e ti stai anche divertendo.

Finalmente hai una certa indipendenza economica e soldi da spendere senza chiederli alla famiglia.

E’ un momento spensierato, quasi paragonabile al viaggio che farai o hai fatto dopo sposato in luna di miele.

Ti sembra un sogno.

Ma poi purtroppo ti sveglierai e scoprirai che i tre mesi passano in un lampo e ti ritroverai di nuovo a cercare un altro posto di lavoro e ti sembrerà che tutte le offerte che leggi sui siti specialistici non siano per te.

Cercano persone superspecializzate o neolaureati con esperienza. Ma come è possibile?

Poi, arriva un’altra offerta, 1000 ero al mese per un lavoro nel tuo campo.

Fissi il colloquio di lavoro e la persona ti sembra molto gentile e dice che ti farà sapere.

Ma poi non si sente più, come se si fosse dimenticata di te.

Peccato, poteva essere un lavoro interessante.

Poi un’altra offerta concreta: sei al settimo cielo perché il contratto è di un anno.

Ti sembra di essere arrivato, non cerchi più altre offerte, hai l’impressione di essere sistemato per sempre.

Ogni mese 1000 euro nelle tue tasche e non hai spese perché vivi in casa con i tuoi genitori e dunque quei 1000 euro sono tutti per te e ti sembrano addirittura troppi.

Alla fine di quell’anno però sarai di nuovo senza lavoro e alla ricerca di qualcosa di più duraturo e più stabile!!

Finalmente arriva il lavoro che cercavi: proprio ciò che ti piace fare, un contratto a tempo indeterminato, anche se è un pò lontano da casa tua e ti obbliga a prendere una stanza in affitto in un’altra città.

1200 euro di stipendio, 400 euro di affitto, più spese per i pasti e in trasferimenti, ma dai, alla fine tutto sommato qualcosa ti rimane in tasca per andarti a divertire.

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Passerà il tempo, le tue esigenze cresceranno, ma le offerte di lavoro non migliorano.

Le aziende sempre più stanno cercando persone con competenze che non hai, e allora pensi di investire 3000 euro che non hai (grazie genitori) per un master di specializzazione in quel certo settore.

Ma chi ti eroga la formazione non è preoccupato del tuo inserimento nel mercato del lavoro perché il suo compito è darti una formazione teorica e farsi pagare il corso.

Terminato il master scopri che poi non ti è così tanto utile nel trovar lavoro e ti rimetti a cercare.

Cominci a pensare che forse potresti trasferirti all’estero, come hanno fatto alcuni tuoi amici, il tuo inglese è buono e dicono che in Inghilterra o in Germania pagano meglio.

Allora organizzi e ti trasferisci in Inghilterra e mentre cerchi un posto di lavoro adeguato, lavori in un pub tutte le notti per poterti pagare l’affitto.

E’ anche piacevole lavorare nel pub: belle ragazze, avventure, una esperienza di vita importante.

Dopo 6 mesi trascorsi così però cominci a renderti conto che gli inglesi preferiscono dare lavoro qualificato a laureati inglesi piuttosto che a laureati italiani e che la situazione non è poi tanto diversa da quella che avevi vissuto in Italia

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Quindi cosa fare?

Decidi di trasformare il lavoro del pub nella tua professione definitiva oppure tornerai in Italia e riinizierai a cercare un posto di lavoro più vicino a casa?

Sono trascorsi ormai più di 5 anni da quando ti sei laureato e cominci a pensare che, se volessi costruire una famiglia, non saresti in grado di farlo.

In sostanza non hai il controllo della tua vita!!

Dipendi dall’economia esterna, dalle circostanze, dalle decisioni di altri e nonostante tu abbia investito tanto sulla tua formazione, il mercato del lavoro non ti sta restituendo neppure una minima parte di ciò che hai dato, e il futuro non promette niente di meglio.

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Cominci a riflettere sulle prospettive di questo mercato del lavoro, vecchio e rigido, basato su regole che fai fatica ad accettare:

- Compensi economici non adeguati

- Obbligo di trasferirsi per seguire il lavoro

- Nessuna sicurezza per il futuro

- Nessuna possibilità di fare carriera, visto che le esperienza lavorative sono generalmente brevi

- Nessuna possibilità di fare progetti per il tuo futuro

- Se poi sei donna, a tutto questo si somma il pregiudizio verso la maternità: se sei donna in età fertile, non ti verrà assegnato nessun incarico importante.

Conosco aziende che se sei donna, quando ti assumono ti fanno firmare una domanda di licenziamento in bianco pena la non assunzione. Se resterai in stato interessante impugneranno questo documento per licenziarti.

Sono veramente queste le aziende a cui vogliamo dare il nostro tempo e la nostra vita?

Quelle che si arricchiscono mantenendo i salari bassi e risparmiando sempre di più sulle iniziative per la tutela del lavoratore?

D’altra parte in questo periodo storico, molte aziende, sono costrette ad operare in questo modo per restare a galla e quindi anche se il tuo titolare ti vuole bene potrebbe essere costretto a licenziarti.

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In questi anni ho fatto centinaia di colloqui a giovani, ragazzi e ragazze, per presentare loro i vantaggi di associarsi al gruppo di Economia Collaborativa.

Il nostro gruppo, mentre tu vivi le esperienze che ti ho descritto sopra, ti darà l’aiuto e l’affiancamento necessario per aiutarti a creare una tua attività personale nella Economia Collaborativa, che ti permetterà in un periodo di uno-tre anni di diventare economicamente indipendente.

Come sarebbe il tuo futuro se non avessi bisogno di lavorare per forza a queste condizioni?

Se tu ogni giorno potessi dedicare il tuo tempo alle cose che ami e soprattutto potessi progettare il tuo futuro senza nessun problema o insicurezza di tipo economica?

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Potrebbe valere la pena affiancare questo progetto alla tua situazione attuale, qualunque sia la tua professione o le proposte che ti potranno fare?

Dedicare 8-10 ore la settimana per diventare una persona libera?

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Non aspettare di vivere davvero le esperienze che ti ho descritto nella prima parte di questo articolo.

Prenditi ora la responsabilità di costruire personalmente il tuo futuro.

In questo periodo economico le mani più sicure in cui mettere la tua vita, sono le tue

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Mettiamoci in contatto e costruiamo insieme la tua LIBERTA’




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